Let’s talk about: Aspirante fata di Sophie Kinsella (Mondadori)

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Oggi sotto i riflettori c’è “Aspitante Fata“, secondo volume della serie di bambini di Sophie Kinsella, “Io e Fata Mammetta”, pubblicato da Mondadori e tradotto da Valeria Ravera.

Pagine: 173

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Editore: Mondadori
Traduzione: Valeria Ravera
Illustrazioni: Marta Kissi
Età: Dai 6 anni

Prezzo: € 12,90
Data di uscita: 9 Ottobre

Ella Brook sa che un giorno, quando sarà grande, diventerà proprio come Fata Mammetta, con tanto di ali, corona e Smartbacchetta… ma quanto manca a quel giorno? Ormai Ella è molto esperta come Aspirante Fata, e dopotutto non è sempre lei a rimediare ai guai che Fata Mammetta combina? Forse per diventare una vera fata c’è ancora un po’ da aspettare, ma tra armadi che camminano, piscine piene di gelato e bambini volanti, il divertimento è assicurato!

È sbarcato da pochi giorni in libreria il secondo volume di “Io e Fata Mammetta“, prima serie per bambini scritta da Sophie Kinsella e accompagnata dalle magnifiche illustrazioni di Marta Kissi, già guardando queste ultime è inevitabile ritornare bambini.

Si intitola “Aspirante Fata” ed è una raccolta di quattro nuove storie: Scimmiaridù, Stopparidù, Gelatoridù e Volaridù, che portano con sè una ventata di leggerezza, simpatia e anche un pizzico di magia.

Ella Brook vive a Cherrywood insieme alla sua famiglia, divisa fra scuola e i suoi migliori amici, Tom e Lenka, e la sua peggior nemica, Zoe, nascondendo a tutti un particolare segreto, ovvero che sua madre è capace di trasformarsi in una fata in grado di usare la magia grazie alla sua Smartbacchetta.

Tra un pasticcio e l’altro vediamo più da vicino la vita dei Brook alle prese con la routine e l’identità segreta di Fata Mammetta, madre della piccola Ella, che spesso anche ben intenzionata finisce per combinare guai.

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Il nostro sipario si apre proprio così, con il racconto Scimmiaridù, in cui Ella e la sua famiglia sono a casa dei Lee, clienti importanti per il signor Brook, e si ritrovano nei pasticci per colpa della magia sempre più difettosa di Fata Mammetta, per fortuna è la stessa bambina ad aiutare la mamma, mostrandosi un’aspirante fata eccezionale.

Subito dopo, in “Stopparidù“, Ella e la sua famiglia sono alle prese con un’armadio magico, questa è senza dubbio la storia che ho preferito, perchè oltre ad essere intrigante è anche simpatica, un modo per divertirsi e ridere affezionandosi anche a qualcosa che dovrebbe essere inanimato e che qui invece è viva.

Gelatoridù” invece mostra i Brook in vacanza, in Francia. Nonostante la madre di Ella abbia cercato in tutti i modi di non usare la magia alla fine cede alla tentazione e così anche sua figlia, che volendo affrettare i tempi si ritrova ad imparare un’importante lezione: non c’è bisogno della magia per divertirsi, non quando si ha la famiglia e una nuova amica.

A chiudere la raccolta è “Volaridù“, che vede protagonista la festa di compleanno di Ella, dove volente o nolente la magia ha un ruolo fondamentale per rendere il giorno più importante della piccola unico. Alla fine dei quattro racconti ci sono diversi giochi divertenti per mettere alla prova i bambini con cruciverba, ricette, labirinti e tanto altro. Un modo per continuare a divertirsi con i personaggi presenti in questa fantastica antologia.

Senza ombra di dubbio questa è una serie che conquisterà i cuori dei più piccoli ma anche dei più grandi, grazie allo stile dell’autrice e alle illustrazioni di Marta Kissi, entrambe qui raggiungono un equilibrio direi perfetto.

Come ogni libro per bambini anche questo contiene degli insegnamenti, che vengono percepiti in maniera graduale, delicata, facendo quasi sembrare che non ci siano, mentre invece il messaggio penetra efficacemente nel subconscio del lettore.

Uno dei più grandi motivi per cui vale la pena cominciare questa serie è per scoprire un mondo ricco di magia, anche se in realtà non esiste, perchè tutto ciò che sembra incantato scaturisce direttamente dalla fantasia, il più grande strumento dell’uomo. 

“La mia mamma sembra come qualsiasi altra mamma… ma non lo è, perché può diventare una fata. Le basta pestare i piedi per terra tre volte, battere le mani, agitare i fianchi, dire Marshmallow.. e PUF! Eccola trasformata in Fata Mammetta”

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Mondadori per la copia omaggio.

 

May the Force be with you!
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